Quanto ancora vogliamo sopportare ricorrenti figure meschine difronte a platee di livello mondiale? 180 paesi collegati per vedere l' Internazionale Milano contro quella squadretta, chiamata Lazio, schifata dai tanti residenti del deserto di Riyad, dove preferivano avere teams come la Juventus o Milan per il loro personale sollazzo, in comunque stadi completamenti vuoti e non all' altezza di un trofeo di livello (nostro) Nazionale.
Sarebbe bastato solo questo per far si che, qualunque altro giocatore di qualunque altra squadra con un po' di palle sotto ed orgoglio, avrebbe reagito e combattuto fino alla fine per smentire chi di dovere, invece…
La Lazio cade ed anche malissimo, senza dignita', senza gloria, senza neanche una parola di scuse, dopo una partita giocata come un allenamento per i nerazzurri dell' ex Inzaghi, per fargli andare a disputare la finale Lunedi', contro il Napoli, che in serie A fara' anche ridere ma, in mondo visione ha salvato la faccia facendo capitolare una Viola sottotono.
Zero tiri in porta, zero calci d' angolo, zero orgoglio. Era meglio, non presentarsi, invece di regalare un magro bottino al Senatore, andato li solo a collettare, quella fetta di torta spartita tra le 4 partecipanti e dalla LEGA schiava della sabbia. Una fetta che a noi tifosi non va giu', ci va di traverso e che avremmo volentieri non voluto assaggiare.
Negli ultimi 3 anni abbiamo fatto figure di merda, con squadre ben al di sotto della nostra potenzialita', un po' per presunzione, un po' per poco attaccamento alla maglia un po' per le tante e troppe parole di un' allenatore che “ snobba ” le coppe ( tutte ) per una sua convinzione mentale.
Forse il Sig. Sarri, non vuole viaggiare e vuole restare vicino casa, d'altronde e' voluto andare via dall' Inghilterra per avvicinarsi alla sua Toscana. Chi ha una risposta me la dia.
Fatto sta, che ancora una volta noi tifosi ne usciamo con le ossa rotte e la dignita' sotto le scarpe, mentre c'era chi, a fine partita se la rideva con il suo ex allenatore. Ma, questa e' un'altra storia.